Danzica, Viaggio in Polonia, Agosto 2007

Se potete arrivateci in treno.
Io ne ho preso uno che da Praga ha attraversato la parte occidentale della Polonia fino all'estremo nord, a Danzica appunto. Quello che ho visto lungo il tragitto lo ricordo ancora benissimo: nidi di cicogne sui pali della luce, distese senza fine di piccoli campi, Fiat 127 parcheggiate ai lati di case di campagna modeste ma dignitose, cavalli che trainavano carretti ricolmi di fieno. Ad un certo punto mi sembrava di essere entrata in una di quelle fiabe orientali che spesso quando ero bambina incontravo sotto forma di cartoni animati. Mi sembrava tutto così irreale, così meravigliosamente fermo ad un altro tempo.
Poi sono arrivata a Danzica, città con una storia lunghissima di guerre e incursioni (l'ultima in ordine di tempo il 1 settembre del 1939 quando Hitler invase la Polonia dalle sue coste dando inizio alla Seconda Guerra Mondiale), di bombe che l'hanno rasa al suolo, di cantieri navali, di Solidarnosc e molto altro.
Il centro storico sembra antico perchè è stato ricostruito fedelmente seguendo le foto e i disegni degli edifici originali ma in realtà nulla ha più di 70 anni di vita.
Nei locali lungo il fiume Motława (una diramazione della Vistola) si mangiano delle ottime zuppe di pesce e si trascorre piacevolmente il tempo anche bevendo solo una birra, in città c'è sempre movimento, manifesti di concerti anche all'aperto tappezzano le strade e i negozi traboccano di ogni genere di oggetti e gioielli ricavati dalla famosissima ambra baltica.
Nessuno ha dimenticato il passato qui, qui a pochi km dal confine russo, ma si respira in ogni caso una gran voglia di vivere il presente, con la speranza di non dover essere più pedine nel gioco di qualcun altro.
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