Mr. Peabody & Sherman

L'ultimo nato della premiata ditta Dreamworks non tradisce nessuna aspettativa anzi: storia scoppiettante, grafica pazzesca che cura i dettagli in maniera maniacale, passato e presente che si fondono creando situazioni ridicole e divertenti, battute folgoranti. E naturalmente, i personaggi: un cane geniale che adotta un bambino abbandonato e lo cresce con devozione e affetto sapendo che non potrà comunque proteggerlo da tutti i mali del mondo, primo fra tutti la discriminazione per avere una famiglia "diversa". Però non si arrende, lo porta a spasso con il suo "Torno indietro" attraverso i secoli, organizza cene con un'assistente sociale che sembra uscita dal mondo di "Shrek", lo incoraggia a fare amicizia proprio con la bambina che lo ha offeso e insultato, fino a fargli scoprire che la sua diversità è la sua maggiore ricchezza e che spesso chi ti attacca ha solo un grande bisogno della tua amicizia. Spettacolari le ambientazioni: l'antico Egitto, Troia al momento dell'attacco finale dei Greci, la Firenze del Rinascimento con Leonardo e Monnalisa che litigano per il famoso sorriso, Robespierre e Maria Antonietta al culmine della Rivoluzione. E poi chi non vorrebbe essere accompagnato a scuola in Vespa dal proprio cane (pardon padre)? Quindi come non essere d'accordo col giudice quando affida Sherman a Peabody: If a boy can adopt a dog, I see no reason why a dog can not adopt a boy...

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