Storie di ordinaria disorganizzazione
Abito in una cittadina a pochi passi da Milano, a metà strada fra due ospedali. Nonostante questo una sede distaccata della Asl garantisce i servizi essenziali ambulatoriali evitando a molti di doversi per forza recare in uno dei presidi ospedalieri.
Visto che devo sottopormi agli esami del sangue penso bene di sfruttare la vicinanza di questa struttura, entro nel sito internet che riporta tutte le informazioni del caso e scopro che si può anche prenotare il prelievo, basta andare con l'impegnativa in orari di sportello: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 16.30. Mi sembra una sciocchezza prendere un permesso dal lavoro solo per fissare un appuntamento e così stamattina mi presento alle 7.30 in ambulatorio. Ci sono tre macchinette che distribuiscono biglietti numerati: una per pagare allo sportello, una per la coda dei prelievi, l'altra per chi ha già l'appuntamento (?!?).
Mentre aspetto il signore di mezza età seduto accanto a me mi aiuta a sciogliere un po' la tensione (io non amo che mi si prelevi il sangue) scambiando quattro chiacchiere e un paio di battute.
Arriva l'orario di apertura dello sportello prelievi, passa l'orario di apertura, nessuna luce si accende, le veneziane non si alzano, non si sentono ronzare i computer. Un signore avvicina un'infermiera e le chiede gentilmente se sa qualcosa, lei risponde che purtroppo le assenze degli amministrativi non vengono comunicate immediatamente ai sanitari, probabilmente arriverà un avviso in tarda mattinata che il collega ha avuto dei problemi. E fin qui, certo può capitare, il responsabile verrà avvisato però tempestivamente dal dipendente in difficoltà (non lo facciamo tutti quando siamo in ritardo al lavoro?) e provvederà a mandare un sostituto magari, in modo che i servizi essenziali non si fermino ore e ore per un imprevisto.
Questo in un altro paese forse, in Italia è ancora utopia, anche in Lombardia dove da anni paghiamo il ticket sulle prestazioni sanitarie ma questo non ci dà diritto, evidentemente, ad un servizio efficiente.
Presa dallo sconforto ho rimesso in borsa la mia impegnativa e sono andata al lavoro, ritenterò domani mattina, sperando nella fortuna.
Visto che devo sottopormi agli esami del sangue penso bene di sfruttare la vicinanza di questa struttura, entro nel sito internet che riporta tutte le informazioni del caso e scopro che si può anche prenotare il prelievo, basta andare con l'impegnativa in orari di sportello: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 16.30. Mi sembra una sciocchezza prendere un permesso dal lavoro solo per fissare un appuntamento e così stamattina mi presento alle 7.30 in ambulatorio. Ci sono tre macchinette che distribuiscono biglietti numerati: una per pagare allo sportello, una per la coda dei prelievi, l'altra per chi ha già l'appuntamento (?!?).
Mentre aspetto il signore di mezza età seduto accanto a me mi aiuta a sciogliere un po' la tensione (io non amo che mi si prelevi il sangue) scambiando quattro chiacchiere e un paio di battute.
Arriva l'orario di apertura dello sportello prelievi, passa l'orario di apertura, nessuna luce si accende, le veneziane non si alzano, non si sentono ronzare i computer. Un signore avvicina un'infermiera e le chiede gentilmente se sa qualcosa, lei risponde che purtroppo le assenze degli amministrativi non vengono comunicate immediatamente ai sanitari, probabilmente arriverà un avviso in tarda mattinata che il collega ha avuto dei problemi. E fin qui, certo può capitare, il responsabile verrà avvisato però tempestivamente dal dipendente in difficoltà (non lo facciamo tutti quando siamo in ritardo al lavoro?) e provvederà a mandare un sostituto magari, in modo che i servizi essenziali non si fermino ore e ore per un imprevisto.
Questo in un altro paese forse, in Italia è ancora utopia, anche in Lombardia dove da anni paghiamo il ticket sulle prestazioni sanitarie ma questo non ci dà diritto, evidentemente, ad un servizio efficiente.
Presa dallo sconforto ho rimesso in borsa la mia impegnativa e sono andata al lavoro, ritenterò domani mattina, sperando nella fortuna.
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