I dieci libri più belli di sempre 6 - Orgoglio e pregiudizio

Che poi se devo dirla tutta ho passato mesi sulle antologie di letteratura inglese per preparare l'orale della maturità  e di approfondire il capitolo su Miss Jane Austen non mi è mai venuta voglia. Chissà come avrebbe descritto questo mio atteggiamento quella che ora è una delle mie autrici preferite: superbia, superficialità, immaturità, mah, forse anche tutte e tre insieme.
Mi ricordo che Virginia Woolf all'epoca aveva catturato tutta la mia curiosità, mi ero tuffata dentro Mrs Dalloway e volevo restarne prigioniera. Non rinnego affatto quell'innamoramento ma seppur nato tardivamente l'attaccamento per i romanzi della Austen alla fine ha dato lo stesso risultato. Perchè ho scelto Orgoglio e pregiudizio? semplicemente perchè Elizabeth Bennet la sento più vicina a me rispetto ad Emma o alle due protagoniste di Ragione e sentimento (pessima la traduzione del titolo che preferisco nell'originale Sense and sensibility). Il romanzo è costruito alla perfezione: il prologo con l'arrivo in campagna dei due gentiluomini di città, la frequentazione della loro casa da parte della sorelle Bennet quasi costrette dalla madre a darsi da fare per trovare marito, l'orgoglio di chi può vantarsi di qualità inaspettate e il pregiudizio di chi le scopre con sospetto. Un sentimento che nasce e si interrompe per poi rafforzarsi e rinascere mentre la supponenza lascia il posto alla tolleranza e all'accettazione.
Ma a parte Lizzie e Darcy che si inseguono senza saperlo tutti quelli che fanno da contorno alle loro vicende sono altrettanto interessanti. non semplici comparse sullo sfondo ma uomini e donne con  caratteristiche subdole e malvagie in alcuni casi, di indubbia generosità in altri. Miss Austen non giudica mai, lascia che siano i fatti a parlare, non biasima i genitori di Lizzie per aver sottovalutato il carattere ribelle di una delle figlie più piccole al punto da doverla cercare mentre si rifugia a Londra con l'uomo che pensa la sposerà ma non nasconde la sua ammirazione nel valutare gli sforzi del padre e dello zio per salvarla dalla situazione in cui si trova e renderle di nuovo una reputazione dignitosa. Le scelte di vita si ripercuotono su tutti i personaggi, chi ha scelto un matrimonio di comodo si ritroverà a vivere da separata in casa con il marito, chi ha avuto il coraggio, come Lizzie, di affrontare e tenere testa ad una nobile capricciosa e assolutista, troverà la sua ricompensa in un rapporto di amore e di stima.
Orgoglio e pregiudizio così come gli altri romanzi di Jane Austen parla anche e soprattutto di convenzioni sociali e di leggi ingiuste, pensate per famiglie patriarcali, che spesso costringono le donne a matrimoni "salva proprietà" o addirittura ad abbandonare la propria casa in favore del figlio di primo letto. Insomma c'è molta fine psicologia ma anche tanta consapevolezza delle difficoltà dovute al contesto storico e sociale e nonostante non sia più così vicino al nostro di contesto, io ancora riesco a trovare il mio spazio in mezzo a quelle pagine, ferma ad ascoltare decine di voci o ad osservare le danze durante le feste, o il suono di un pianoforte che accompagna il primo di una lunga serie sguardi.

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