Slovenia mordi e fuggi

 
Entri in Slovenia attraversando il confine a pochi chilometri da Trieste et voilà, per mezz'ora ti sembra di essere arrivato in Svizzera: piccoli paesi ai piedi delle montagne, un campanile e poche villette color pastello, segnaletica stradale efficiente, strade nuove che collegano benissimo ogni angolo del paese. Poi ti viene incontro la periferia di Lubiana e lì un po' le cose cambiano ma niente di troppo tetro, solo i classici quartieri un po' grigi e impersonali che si possono tristemente ammirare ovunque in Europa.
 
 
 
 
 
Il centro della capitale invece è elegante e pulito, molto ordinato ma anche vivace, il lungofiume ospita moltissimi locali e bar che offrono dei plaid ai coraggiosi (e sono molti) che siedono all'aperto anche d'inverno. In questo periodo festivo inoltre le bancarelle occupano entrambi i lati del fiume e rallegrano le passeggiate mettendo in mostra ogni sorta di mercanzia. Come si mangia? Abbastanza bene, anche se non bene come in altri stati dell'est europeo come Polonia o Ungheria, in ogni caso non rischiate di morire di fame, la scelta è ampia e non prevede solo la cucina del luogo.
 

Volete immergervi di più nella natura? Prendete la macchina e allontanatevi di 50 chilometri verso nord, raggiungendo il lago di Bled, un luogo in cui d'estate la popolazione triplica e le strade sono piene di cartelli che indicano pensioni o appartamenti in affitto e ville imponenti di una bellezza antica. Molti alberghi ospitano delle piscine termali o dei centri wellness, qui il relax è un'arte e la pace è reale.

Se poi facendo una passeggiata sul lungolago trovate qualcuno accanto ad una barca che vi propone un giro alla piccola isola posta al centro del lago fidatevi e approdate su questo fazzoletto di terra, non ve ne pentirete. Essa ospita solo una minuscola chiesa meta di pellegrinaggio, un bar e un negozio di souvenir ma se lasciate perdere gli edifici e fate vagare lo sguardo la vista ripagherà ampiamente le vostre aspettative.

 
Una breve e conclusiva considerazione sugli sloveni, immancabilmente superficiale: quelli che lavorano nel turismo parlano tutti almeno due lingue straniere, sono ospitali e molto premurosi senza essere servili, anche se hanno una tendenza un po' esagerata ad usare il clacson in città...forse stanno soffrendo la crisi meno di noi, forse sono abituati ad un tenore di vita molto più basso e quindi non sentono la differenza, comunque il loro è il paese ideale per fare una mini vacanza lontano dallo stress quotidiano.

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