Floriterapia ed energia emotiva
Credo sia necessario qualche cenno storico su questa terapia olistica: i rimedi floreali hanno una tradizione antichissima, gli Aborigeni australiani hanno sempre utilizzato i Fiori per trattare i disagi o gli squilibri emozionali, cosí come avveniva nell'antico Egitto, in India, Asia e Sud America.
L'uso delle essenze floreali ha conosciuto una lunga tradizione fino a divenire molto popolare nell'Europa dell'epoca medioevale. Sia Hildegard Von Bingen (XII sec. d.C.) che Paracelso (XV sec.) lasciarono testimonianza scritta dell'abitudine comune di raccogliere la rugiada dei fiori per affrontare alcuni malesseri della sfera emozionale. Fino al paziente ed esaustivo lavoro di Edward Bach, che nei primi anni del Novecento catalogò 38 fiori curativi.
Premesso questo, devo dire che ho incrociato la Floriterapia per caso o forse per necessità: ho uno stomaco che tollera sempre meno le medicine, perciò spesso la cura si rivela peggio del malessere iniziale, è stato questo che mi ha spinto ad entrare in un'erboristeria e valutare qualcosa di alternativo e meno invasivo, questo mi ha permesso di scoprire un mondo!
Ci sono parecchi corsi che avvicinano a questa pratica, puntano non soltanto sull'apprendimento dell'uso del Biotensor (lo strumento che vedete in foto) ma soprattutto sulla predisposizione mentale del singolo a cogliere le vibrazioni di ogni cosa, non solo dei fiori.
L'idea centrale è che questi ultimi possano avere per noi un effetto sul momento emozionale che stiamo vivendo. La macerazione in acqua del fiore non è un processo chimico, ma una tecnica che vuole estrarne la frequenza vibrazionale, la stessa che entrerà in contatto con la nostre vibrazioni una volta tramutata in gocce, riportandoci all'equilibrio e al benessere.
Si possono curare allo stesso modo alcune intolleranze alimentari o le tossicità dovute all'uso di certe medicine. Niente che sia stato "consacrato" dalla medicina ufficiale ma si sa, questo non significa necessariamente che il rimedio non funzioni. Alcuni veterinari utilizzano i fiori anche per curare gli stati di stress degli animali, personalmente ho potuto verificare che con i gatti il risultato è davvero sorprendente.
Negli anni ho provato sia i fiori di Bach che i fiori australiani e da entrambi ho tratto beneficio, forse l'unica differenza è che i secondi agiscono più rapidamente dei primi. Non credo a chi sostiene che sia solo un effetto placebo, credo invece nella ricerca di una medicina che si basi sulle risorse che la natura ci dà a disposizione e nella realtà dell'energia emotiva, che può esprimersi in noi sotto molte forme e che ha bisogno, sempre, di essere libera di fluire. La teoria dei Chakra si basa sulle stesse premesse. Ma di questo parlerò in un altro post...

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