Le allegre comari di Windsor - Quelli di Grock
Travolgenti come sempre Quelli di Grock, protagonisti al Teatro Leonardo di Milano di una delle commedie shakesperiane più irriverenti, quella delle allegre comari di Windsor, donne che non si fanno ingannare ma ingannano, non cedono alle false lusinghe ma mettono in atto complotti e vendette.
E poi arriva lui, Falstaff, ingenuo buffone amatissimo da Shakespeare, che qui ce lo ritrae ben lontano dai campi di battaglia, di cui ha conservato solo una smunta e lacera uniforme, frequentatore di locande e di belle donne, strafottente e presuntuoso, alla perenne ricerca di denaro facile. Sotto la sguardo indignato e ribelle della figlia del pastore Page, la comunità di Windsor trama ai danni di Falstaff proprio mentre lui pensa di aver trovato la chiave della sua sopravvivenza. Imparerà la lezione il nostro antieroe? e poi qual è la lezione che deve imparare? quella dell'ipocrisia, dei pettegolezzi, della mentalità chiusa e provinciale degli abitanti del villaggio? Questo è uno spettacolo teatrale da godere appieno: una scenografia apparentemente scarna ma davvero suggestiva (specie a luci basse) in tutto e per tutto al servizio della storia e delle evoluzioni a volte quasi circensi degli attori, canzoni, balletti. Insomma vi consiglio di non perdervelo, avete tempo fino al 10 marzo.
E poi arriva lui, Falstaff, ingenuo buffone amatissimo da Shakespeare, che qui ce lo ritrae ben lontano dai campi di battaglia, di cui ha conservato solo una smunta e lacera uniforme, frequentatore di locande e di belle donne, strafottente e presuntuoso, alla perenne ricerca di denaro facile. Sotto la sguardo indignato e ribelle della figlia del pastore Page, la comunità di Windsor trama ai danni di Falstaff proprio mentre lui pensa di aver trovato la chiave della sua sopravvivenza. Imparerà la lezione il nostro antieroe? e poi qual è la lezione che deve imparare? quella dell'ipocrisia, dei pettegolezzi, della mentalità chiusa e provinciale degli abitanti del villaggio? Questo è uno spettacolo teatrale da godere appieno: una scenografia apparentemente scarna ma davvero suggestiva (specie a luci basse) in tutto e per tutto al servizio della storia e delle evoluzioni a volte quasi circensi degli attori, canzoni, balletti. Insomma vi consiglio di non perdervelo, avete tempo fino al 10 marzo.

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