Perchè la Gazprom trivellerà l'Artico e noi non potremo farci nulla
Greenpeace per me è un'istituzione. Non solo un'associazione ma un vero fondamento della società civile. Se Greenpeace non ci fosse il nostro modo di vivere e di pensare ciò che ora chiamiamo ambientalismo o ecologismo sarebbe molto differente. Le sue battaglie hanno dato un'accelerazione incredibile alla formazione di una sensibilità nuova nei confronti del pianeta e delle sue risorse e di tutti gli esseri viventi che lo abitano.
Ora alcuni dei suoi attivisti sono in prigione in Russia, accusati niente meno che di pirateria, perchè hanno tentato di dare l'assalto ad una trivella nell'Artico. No dico, non nel Mare del Nord o del deserto arabo, nell'Artico, già provato dai cambiamenti climatici, dall'effetto serra, dallo scioglimento dei ghiacci. La Guardia costiera russa ha abbordato la nave di Greenpeace e ha arrestato i componenti dell'equipaggio, che ora rischiano fino a 15 anni di carcere. Finirà come tra Davide e Golia? riuscirà il giovane eroe coraggioso a battere il gigante? Temo di no. Forse la Russia si piegherà all'opinione pubblica internazionale cambiando capo di imputazione agli attivisti sotto processo, ma che speranza abbiamo noi tutti che questa gente senza scrupoli che possiede il diritto a sfruttare un mare così a rischio si fermi e rinunci ai profitti per salvare l'ambiente? Temo nessuna. Ormai da molto tempo chi ci governa si fa guidare solo e soltanto dalla prospettiva di potere e denaro facile. Per questo il pianeta è al collasso, per questo noi consumiamo più risorse di quelle che rimettiamo in circolo, bruciamo petrolio e sprechiamo acqua (si calcola in media 300 litri a testa al giorno) e poi i guerrieri Masai che in Kenya allevano il bestiame si ritrovano preda della siccità dovuta al surriscaldamento globale di cui noi siamo la causa. Ma guai a ricordarlo ai benpensanti, guai a ribadire che la nostra ricchezza poggia sulla povertà di chi abbiamo sfruttato nei secoli, no la colpa è sempre di qualcun altro. Allo stesso modo non ci prendiamo la responsabilità di preservare la nostra Terra e un giorno non molto lontano i famosi posteri ci malediranno per la miopia con cui abbiamo gestito o subito le scelte ambientali ed economiche dei potenti di turno.
Ora alcuni dei suoi attivisti sono in prigione in Russia, accusati niente meno che di pirateria, perchè hanno tentato di dare l'assalto ad una trivella nell'Artico. No dico, non nel Mare del Nord o del deserto arabo, nell'Artico, già provato dai cambiamenti climatici, dall'effetto serra, dallo scioglimento dei ghiacci. La Guardia costiera russa ha abbordato la nave di Greenpeace e ha arrestato i componenti dell'equipaggio, che ora rischiano fino a 15 anni di carcere. Finirà come tra Davide e Golia? riuscirà il giovane eroe coraggioso a battere il gigante? Temo di no. Forse la Russia si piegherà all'opinione pubblica internazionale cambiando capo di imputazione agli attivisti sotto processo, ma che speranza abbiamo noi tutti che questa gente senza scrupoli che possiede il diritto a sfruttare un mare così a rischio si fermi e rinunci ai profitti per salvare l'ambiente? Temo nessuna. Ormai da molto tempo chi ci governa si fa guidare solo e soltanto dalla prospettiva di potere e denaro facile. Per questo il pianeta è al collasso, per questo noi consumiamo più risorse di quelle che rimettiamo in circolo, bruciamo petrolio e sprechiamo acqua (si calcola in media 300 litri a testa al giorno) e poi i guerrieri Masai che in Kenya allevano il bestiame si ritrovano preda della siccità dovuta al surriscaldamento globale di cui noi siamo la causa. Ma guai a ricordarlo ai benpensanti, guai a ribadire che la nostra ricchezza poggia sulla povertà di chi abbiamo sfruttato nei secoli, no la colpa è sempre di qualcun altro. Allo stesso modo non ci prendiamo la responsabilità di preservare la nostra Terra e un giorno non molto lontano i famosi posteri ci malediranno per la miopia con cui abbiamo gestito o subito le scelte ambientali ed economiche dei potenti di turno.

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